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21 Febbraio 2023Avvenimenti dolorosi del passato lasciano cicatrici che sono difficili da superare.
Il nostro cervello ha difficoltà ad elaborare e superare degli avvenimenti dolorosi che si tramutano in veri traumi e i pazienti hanno molta difficoltà ad elaborarli. È ben documentato che in soggetti che sono stati esposti a traumi con conseguente PTSD (disturbo post traumatico da stress), in molti casi sono indotti a far uso di sostanze (droghe, alcool ecc.).
L’esperienza clinica suggerisce che l’EMDR può essere un trattamento sicuro per il trattamento delle dipendenze: si analizzano direttamente i primi ed i peggiori eventi che non sono stati elaborati. Il trattamento EMDR, sviluppato dalla dott.ssa Francine Shapiro, è un approccio psicoterapeutico in grado di curare i sintomi nelle persone che hanno vissuto i traumi.
Inizialmente la dott.ssa Shapiro sperimentò che con lo spostamento degli occhi da destra a sinistra agevola la riduzione delle emozioni negative, legate ai ricordi traumatici. Da un punto di vista neuropsicologico si è notato che muovere gli occhi da destra a sinistra, agevola lo scambio di informazioni tra i 2 emisferi celebrali facilitandone la comunicazione.
La Shapiro applicò fin dall’inizio l’utilizzo della terapia EMDR nei disturbi da sostanze stabilendo che i PTSD (disturbo post traumatico da stress) coesisteva frequentemente con il loro abuso. Il trattamento psicologico di routine si focalizza sul presente e cerca di gestire il PTSD affinché non ci siano delle ricadute nella dipendenza, riattivando e identificando le risorse e gli atti positivi del paziente.
Tramite lo studio ACE (Adverse Childhood Experiense) si era notato che c’era una relazione tra le esperienze sfavorevoli in età infantile e lo sviluppo, in età adulta, di depressione, tentativi di suicidio, alcolismo, abuso di sostanze, promiscuità sessuale, violenza domestica ed etc. Quindi più esperienze sfavorevoli erano presenti nell’infanzia, più da adulti si poteva correre il rischio di sviluppare, disturbi cardiaci, tumori, diabete, disturbi al fegato e disturbi psicopatologici.
Inoltre crescere in una famiglia dove il minore veniva a contatto con adulti che gli procuravano esperienze avverse (come abuso fisico e psicologico, abuso sessuale, vivere a contatto con famigliari che facevano uso di alcool e droghe, famigliari in carcere per condanna di gravi reati, o che c’era nella famiglia chi si era suicidato, abbandono dalle figure genitoriali, trascuratezza emotiva e fisica) correva il rischio, sin da adolescente, di abusare di sostanze.
Quindi lo studio ACE conferma che chi sviluppa la dipendenza, nella sua vita infantile, a seguito di un vissuto di esperienze sfavorevoli, potrebbe soffrire anche di disturbi psicopatologici, instaurando dei traumi più o meno importanti (chiamati T maiuscolo e t minuscolo). Per poter aiutare il paziente che usa sostanze, è necessario capire il motivo per cui dal loro uso ne ottiene sollievo; quindi il soggetto va alla ricerca di provare tale sensazione sino a instaurarne la dipendenza, che nel tempo potrà provocare un peggioramento dei disturbi traumatici.
Per concludere possiamo dire che la terapia EMDR è un valido strumento nel trattamento delle dipendenze.
Dalla ricerca è emerso che chi ha beneficiato dell’intervento con terapia EMDR associato al trattamento di routine, ha mostrato un miglioramento nei sintomi post-traumatici, in quelli dissociativi, e ad una riduzione dell’ansia dovuta all’astinenza e un miglioramento nei disturbi psicopatologici.